Per rispondere a questa domanda dobbiamo anzitutto premettere che presso molti Tribunali vige un “Protocollo Famiglia” che indica con precisione quali sono le spese straordinarie, classificandole sia per tipo “spese scolastiche, spese mediche, spese ludiche e ricreative”, sia per il loro regime ossia tra spese straordinarie che richiedono il preventivo consenso dell’altro genitore e spese straordinarie che non richiedono il preventivo consenso dell’altro genitore.
I protocolli famiglia, però, sono delle intese raggiunte tra i magistrati della sezione famiglia del Tribunale e le associazioni degli avvocati che si occupano di diritto di famiglia e gli ordini forensi ma non sono legge: valgono soltanto se sono richiamati espressamente nella sentenza di separazione o divorzio o negli accordi consensuali.
Per prima cosa devi quindi controllare se nella tua sentenza di separazione o divorzio o negli accordi consensuali che riguardano il mantenimento dei figli minori viene richiamato il “Protocollo Famiglia” vigente presso il Tribunale che ha deciso la tua causa di separazione o divorzio.
Se viene richiamato il protocollo famiglia, a questo punto devi verificare se le spese che riguardano la mensa scolastica figurano tra le spese straordinarie elencate nel protocollo (non tutti i protocolli famiglia sono identici: alcuni elencano le spese di mensa tra quelle straordinarie, altri no): se il protocollo non dice nulla al riguardo, allora la mensa è già compresa nel mantenimento ordinario che viene versato tutti i mesi all’altro genitore.
Ma se non invece non c’è un “protocollo famiglia” o non viene richiamato dalla sentenza o dagli accordi consensuali?
La giurisprudenza largamente maggioritaria ritiene che la mensa non sia una spesa straordinaria, perché per “straordinarie” si intendono tutte quelle spese che non sono ricorrenti o non sono prevedibili nel loro ammontare e tale non è la mensa.
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