Nel caso vi sia stato un tentativo di notifica andato a vuoto (ad es. perché non eravate in casa e il postino o l’ufficiale giudiziario non hanno potuto farvi firmare la ricevuta) troverete nella vostra cassetta delle lettere un invito a recarvi presso l’ufficio postale più vicino, o presso il vostro Comune, per ritirare l’atto. Vi sarà spedita anche una raccomandata per informarvi del tentativo di notifica andato a vuoto.
Molti credono che non ritirare l’atto possa rendere vana la notificazione e di potere evitare in questo modo il processo.
Niente di più sbagliato!
Trascorso un certo termine senza che voi abbiate ritirato l’atto, questo sarà rispedito al mittente, e la notificazione sarà data per eseguita: in pratica è come se l’atto vi fosse stato consegnato con la differenza, a vostro danno, che non sarete in grado di conoscerne il contenuto per potervi difendere adeguatamente.
Lo stesso vale per chi crede di fare il furbo non ritirando le raccomandate. Il rifiuto della raccomandata o la sua giacenza presso le poste, per chi l’ha spedita, equivale al fatto che voi l’abbiate ritirata.
Ebbene sì, noi avvocati tutte le volte che spediamo una raccomandata o chiediamo la notifica di un atto speriamo di trovare dall’altra parte qualche furbacchione che non la ritiri per poter andare avanti nella procedura in sua contumacia.